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Il nostro corpo ci parla, all’inizio sussurra, poi alza la voce ed infine urla, e a questo punto spesso si è già scatenato un disturbo evidente. Imparare ad ascoltare i primi campanelli dall’allarme ci permette di prevenire future problematiche di maggiore entità.

In questo articolo ho parlato dell’importanza vitale che una corretta idratazione riveste per l’ottimale funzionamento del nostro organismo e per il nostro benessere a lungo termine.

Se non abbiamo un apporto quotidiano ottimale di acqua e questa situazione si ripete giorno dopo giorno, il risultato è quello di creare uno stato di disidratazione cronica. Una sottostimata disidratazione cronica(link a infografica) può portare ad una serie di disturbi più o meno fastidiosi ed invalidanti, tra cui un aumento dell’infiammazione e del dolore generico nel corpo, fino nel peggiore dei casi essere coinvolta nella formazione di malattie degenerative.

Vediamo quali sono i segnali che il nostro corpo ci manda per farci capire che ha bisogno di più acqua:

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  • AFFATICAMENTO

L’acqua permette di mantenere il giusto volume sanguigno e quindi la giusta pressione per far sì che tutto scorra e sia trasportato fuori e dentro da cellule e organi. Un ridotto livello idrico porta ad una diminuzione del volume sanguigno correlata ad una diminuzione del contenuto di ossigeno e ad un rallentamento delle attività enzimatiche.

Il risultato è una sensazione di stanchezza ed affaticamento generale.

  • MAL DI TESTA

Il nostro corpo utilizza costantemente acqua e sali minerali per espletare una serie di funzioni. Ciò significa che se non ripristiniamo regolarmente le riserve idriche, diminuisce il liquido circolante. A conseguenza di ciò si innesca una particolare reazione chimica nel sangue alla quale il nostro cervello è particolarmente sensibile. Come reazione il cervello fa scattare il mal di testa, che peggiora all’aumento della disidratazione. Meno acqua nel sangue significa minor volume sanguigno, ovvero meno ossigeno che arriva al cervello, per cui i vasi sanguigni si dilatano e il mal di testa peggiora.

Un ulteriore segnale di disidratazione che coinvolge il meccanismo di un ridotto volume sanguigno, può essere rappresentato da quando ci alziamo all’improvviso e abbiamo un leggero giramento di testa.

  • ALLERGIE

Una mancata idratazione impedisce l’operatività del sistema immunitario, riducendo anche la produzione di anticorpi. Un’inadeguata difesa contro gli agenti esterni comporta anche un’incapacità di arginare i pollini irritanti.

Il nostro organismo, che come sempre ha un piano B, reagisce a questa inefficienza aumentando la produzione di istamina*, come misura di emergenza per attivare la secrezione di fluidi sulle membrane che coprono gli occhi e le vie nasali. Senza anticorpi è l’unica arma a disposizione per  sbarazzarsi del polline. Infatti all’aumento della perdita di acqua, aumenta esponenzialmente la produzione di istamina.

*L’istamina, in breve, è una sostanza azotata coinvolta in molte risposte cellulari, come le reazioni infiammatorie e la secrezione gastrica. La sua massiccia liberazione da parte di cellule coinvolte nella risposta infiammatoria ed immunitaria, determina:

  • eritema, ponfo (gonfiore), arrossamento
  • aumento di produzione di muco nelle vie aeree ( naso e bronchi )
  • comparsa dei sintomi dell’asma
  • contrazione della muscolatura dell’ intestino (diarrea e crampi intestinali).

Agisce anche come neurotrasmettitore nella regolazione del meccanismo della sete e stabilisce un sistema di razionamento dell’acqua in un corpo disidratato.

  • ASMA

Può essere spesso una risposta alla crisi causata da una cronica disidratazione.

È dovuta, anche in questo caso, a seguito del rilascio di istamina nei polmoni che causa un restringimento delle vie aeree per prevenire ulteriori perdite idriche, che avvengono con la normale evaporazione dell’aria durante la respirazione. L’istamina stimola anche la produzione di muco denso che ostruisce parzialmente i bronchioli così da impedire loro di seccarsi a seguito dell’esposizione con l’aria che arriva dall’esterno.

Un reintegro delle riserve idriche va a soffocare la produzione di istamina e ad alleviare questi sintomi.

  • AUMENTO DI PESO

Se siamo in uno stato di disidratazione il nostro corpo non è in grado di eliminare le tossine, e per evitare che ci danneggino adotta il piano B, ovvero le immagazzina nelle cellule adipose. E di conseguenza, come misura preventiva, il corpo non permetterà il rilascio di grasso se non è presente un buon livello di idratazione che permetta una sicura eliminazione delle tossine in esso contenute.

Inoltre la sensazione di sete è spesso confusa con quella di fame, per due motivi, primo perchè mangiare può idratare e secondo perchè l’affaticamento causato dalla disidratazione può essere frainteso con un calo di zuccheri. Entrambe le dinamiche possono portare ad una falsa sensazione di fame e quindi ad eccessi alimentari con conseguente aumento di peso.

Prova a bere un paio di bicchieri di acqua la prossima volta che senti un languorino pur avendo mangiato abbastanza.

  • PROBLEMI DIGESTIVI

Una riduzione di acqua e minerali alcalini come calcio e magnesio, può portare ad una serie di problemi digestivi, come gastrite, ulcere gastriche e reflusso acido.

Inoltre, lo stomaco produce e secerne uno strato di muco per proteggere le sue stesse membrane dall’azione dei suoi succhi gastrici. La disidratazione porta a poter produrre meno muco, e quindi a predisporre l’organo a ulcere e gastrite.

  • AUMENTO DEL COLESTEROLO 

Un aumento del colesterolo è spesso un diretto risultato di una disidratazione cronica. Quando l’ambiente interno delle cellule inizia ad asciugarsi, si innesca un meccanismo di difesa che fa aumentare la produzione di colesterolo da parte del fegato. Essendo il colesterolo un sostanza grassa e cerosa, esso va a sigillare le membrane cellulari per impedire ulteriori fuoriuscite di acqua.

  • AUMENTO DELLA PRESSIONE SANGUIGNA

Uno stato di “ipertensione essenziale” è spesso il risultato di un corpo cronicamente disidratato.

Il volume del sangue in una condizione di ottimale idratazione è dato per il 92% circa da acqua. Se siamo disidratati, il sangue diventa più vischioso e resistente allo scorrimento. Per questo motivo c’è necessità di maggiore pressione per far circolare il sangue nel corpo e nutrire le cellule.

  • CRAMPI MUSCOLARI

Senza la giusta idratazione l’equilibrio elettrolitico, essenziale per un’efficiente contrazione muscolare, è scombinato. Questo risulta in un abbassamento delle scorte di sodio e potassio, e quindi l’innesco di crampi muscolari. Una costante idratazione aiuta a prevenire fastidiosi crampi continui.

  • DOLORE O RIGIDITÁ ARTICOLARE, ARTRITE

Tutte le articolazioni hanno protezioni cartilaginee tra una superficie ossea e l’altra che permettono il movimento e scivolamento senza attriti. La cartilagine è costituita principalmente da acqua, e se inizia a “prosciugarsi” il movimento provoca maggiore attrito e sforzo, causandone un indebolimento. Una cartilagine danneggiata fa partire un processo di infiammazione che porta a dolore e rigidità, e ad una difficoltà di riparazione se la disidratazione persiste.

Im alcune articolazioni può avvenire anche un’alta concentrazione di acido urico, un prodotto di un incompleto metabolismo delle proteine, che provoca dolore. Questa condizione è conosciuta come Gotta, e sembra essere associata con le complicazioni causate dalla disidratazione.

  • COSTIPAZIONE

Lungo tutto l’intestino tenue avviene l’assorbimento delle sostanze nutritive e quello di una buona parte di acqua. Il materiale poi passa nel colon dove avviene una ulteriore metabolizzazione delle poche sostanze nutritizie rimaste e il riassorbimento della maggior parte dell’acqua residua. Infine i residui alimentari potranno essere espulsi.

Quando siamo a corto di liquidi, il colon è la prima area dalla quale il corpo attinge acqua, piano B, per provvedere ad una serie di importanti funzioni.

Per cui, se abbiamo un basso livello di acqua, la motilità intestinale (il movimento dell’intestino) rallenta cosicché ci sia più tempo a disposizione per il riassorbimento dell’acqua dalle feci. È un sistema di preservazione dell’acqua, che va però a discapito di questa parte di organismo.

Il risultato finale è una permanenza protratta di materiale di scarto e batteri nel colon e quindi una costipazione cronica, in quanto non rimane abbastanza acqua per far muovere le feci attraverso il colon e farle scaricare.

È una situazione da non sottovalutare, in quanto oltre al causare chiari disagi, la costipazione cronica o una rallentata eliminazione contribuisce ad un aumento della tossicità organica e dell’infiammazione.

  • PROBLEMI RENALI E INFEZIONI URINARIE

In mancanza di sufficiente acqua l’accumulo di sostanze tossiche e di rifiuti acidi creano un ambiente prospero per i batteri. Ne risulta che reni e vescica sono maggiormente a rischio di contrarre infezioni ed infiammazioni.

  • PIPÍ SCURA

Un chiaro segnale di disidratazione è quando la tua pipì assume una tonalità di giallo scuro. L’intensità del colore dipende da quanta acqua e particelle solide i reni mescolano insieme. Una pipì scura o maleodorante significa che l’urina ha un’altra concentrazione di rifiuti e poca acqua. Il colore ottimale è un giallo chiaro, color limonata.

  • PROBLEMI DI PELLE

La disidratazione compromette l’eliminazione delle tossine attraverso la pelle, e la rende più vulnerabile ad una serie di problematiche cutanee, inclusa dermatite e psoriasi. Inoltre poca idratazione impedisce alla pelle di rimanere elastica e giovane, portando alla formazione prematura di rughe e decolorazione.

  • DEPRESSIONE

Anche una lieve forma di depressione, non patologica, è spesso il risultato di un insufficiente livello di serotonina, un’importante neurotrasmettitore più spesso conosciuto come “ormone del buonumore”. Il precursore della serotonina è il triptofano, un aminoacido essenziale, che attraverso determinate reazioni chimiche e passaggi viene infine convertito in serotonina nel cervello.

Una insufficiente idratazione può interferire con il corretto trasporto dei metaboliti del triptofano  (5-HTP) attraverso la  barriera emato-encefalica.

Inoltre, in mancanza d’acqua il corpo non è in grado di disintossicare efficacemente il corpo, così il fegato usa più triptofano come antiossidante, lasciandone poco per la produzione di serotonina.

  • INSONNIA

La melatonina, ormone che regola il ritmo sonno-veglia, è anch’essa dipendente dal triptofano, essendone un sottoprodotto. Quindi, in carenza di triptofano a seguito di ridotte riserve idriche, anche la produzione di questo ormone non è ottimale e può provocare insonnia.

  • INVECCHIAMENTO PRECOCE

Una cronica disidratazione porta a far “appassire” precocemente tutti gli organi, compreso il nostro organo più grande che è la pelle (rughe), risultando in un invecchiamento generale. È bene ricordare a tal proposito che da bambini siamo costituiti da un 80% di acqua circa, percentuale che si riduce ad un 70% circa da adulti e sempre di più con l’avanzare dell’età. Non idratarsi costantemente va ad accelerare questo già inevitabile processo, con tutte le conseguenze sopra descritte.

Impara a bere più acqua, la tua salute dipende da una buona idratazione!

Trovi dei consigli a riguardo qui!

Nota: i disturbi sopra esposti non sono da considerarsi relativi esclusivamente ad uno stato di disidratazione.

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